“E’ UN TRISTE COMITATO DI SOLI MASCHI, NON RISPECCHIA LA SOCIETA’ ITALIANA”

| 2 aprile 2013 | 0 Commenti

“E’ UN TRISTE COMITATO DI SOLI MASCHI, NON RISPECCHIA LA SOCIETA’ ITALIANA”

La Repubblica - 31 marzo 2013Lo sconforto della Bonino per l’assenza tra i saggi della componente femminile

 

 

di Silvia Bernasconi

«È una scelta triste. E non è lungimirante, perché non rispecchia la società italiana». Mentre escono i nomi dei saggi indicati dal Quirinale Emma Bonino si trova al Cairo, in Egitto, presissima tra un incontro e l’altro. La raggiungiamo al telefono, e sembra di vederla scuotere la testa. Leader dei Radicali, Emma Bonino è stata commissario europeo, ministro, vicepresidente del Senato, ma soprattutto pioniera nella lotta peri diritti delle donne.

Che cosa ha pensato appena ha letto l’elenco dei saggi?

«Che è triste, molto triste. Il fatto che ci siano dieci uomini e nemmeno una donna è triste. Non mi ci faccia pensare troppo, miviene lo scoramento».

Perché avrebbe voluto almeno una donna?

«Non voglio entrare nei criteri con cui è stata fatta questa scelta, sicuramente sono stati altri, non sono quali siano stati. Però questi saggi non rispecchiano la società italiana, che è molto più complessa di così. E le donne sono una parte fondamentale di questa complessità. È come se in Sudafrica decidessero di formare una commissione composta da soli bianchi, oppure da soli neri, è lo stesso».

I criteri di selezione non dovrebbero basarsi soprattutto suimeriti dei singoli, indipendentemente dal genere?

«Certo. Ma il talento c’è nelle donne, ce n’è moltissimo, basta saperlo vedere e soprattutto basta volerlo vedere. Il contributo femminile è fondamentale. Il problema è che invece, purtroppo, questo talento viene sempre negato».

Anche in Rete e sui social network ci sono critiche e polemiche per l’assenza di donne. Cosa si aspetta da questa commissione di esperti?

«Mah…vedremo. Una cosa posso dire. Questa commissione non rispecchia la composizione della nostra società. E negare questa complessità, negare la presenza delle donne nella società, non è una scelta lungimirante, non pensa al futuro del Paese».

Il suo nome è stato fatto più di una volta tra i possibili candidati al Quirinale. Se nemmeno un saggio è donna, quanto tempo ci vorrà per avere un presidente della Repubblica donna in Italia?

«Le rispondo con un detto di Pari o dispare: per una donna è più facile diventare cardinale che salire al Quirinale. Ora devo proprio andare, ma resto triste».

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