Dichiarazione di Valeria Manieri, Segretaria di Pari o Dispare

| 3 maggio 2012 | 0 Commenti

 

” Il giorno 10 maggio parteciperò a Milano a uno degli appuntamenti previsti all’Università Bocconi, in una tre giorni organizzata dagli Equal Students Bocconi.
Questo appuntamento mi da l’occasione per condividere con studentesse e studenti ma anche con le persone che seguono il lavoro di Pari o Dispare, alcuni pensieri.
Del programma previsto in Bocconi, mi ha molto colpita l’approccio, intelligente, aperto e cooperativo per discutere e combattere le discriminazioni.
Pari o Dispare, nella sua giovane ma determinata vita, si è sempre impegnata a favorire il confronto e la collaborazione di più realtà attive su vari fronti: lotta alla discriminazione di genere, orientamento sessuale, discriminazioni razziali o religiose. Non a caso, anche in tempi recenti abbiamo partecipato ad alcune conferenze su Censimento delle coppie di fatto, conferenze su diritti LGBT (come con Certi Diritti), come pure guardiamo con attenzione a proposte che aiutino le donne immigrate a sfuggire dal lavoro nero e migliorare le proprie condizioni lavorative e di vita. Abbiamo seguito con partecipazione e gratitudine la battaglia contro le mutilazioni genitali femminili e il suo percorso alle Nazioni Unite, portata avanti così valorosamente da tante donne e da ONG come Non c’è Pace Senza Giustizia o altre attive sul campo della cooperazione, come l’AIDOS.

 

Vi sono poi alcuni progetti in cantiere che cerchiamo di anno in anno di rivolgere alle istituzioni, alle cittadine ai cittadini e alle associazioni, e che provano ad allargare il fronte di impegno e di lotta. Ovviamente non senza difficoltà. Questi vecchi e nuovi fronti di lotta aspettano il contributo e l’impegno di voi e noi tutte.

 

Perché una donna, così come un uomo, non è mai solo una donna. Può essere al tempo stesso una donna, una lavoratrice, una madre, una immigrata, una musulmana, una omosessuale.

 

E’ importante quindi pensare a nuovi modi e nuovi sentieri per combattere le discriminazioni, così come ci indica anche l’Unione Europea, così come ci incalza la direttiva 54, trovando modi nuovi, strumenti adeguati e senza disperdersi in mille rivoli, ma senza neppure che la discriminazione di genere diventi la “Cenerentola” delle discriminazioni. Essa invece può essere una occasione per raccogliere le istanze, i diritti e le lotte di tutte e tutti.

 

Dunque un grazie alle studentesse e agli studenti Bocconi per la loro iniziativa e per queste giornate che aiutano a percorrere tutti i fronti su cui dobbiamo ritenerci impegnate.
Guardando avanti, ma anche guardandoci intorno. ”

 

 

Berlino, 1932. Attribuita anche al pastore Martin Niemöller

 

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

 

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

 

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

 

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

 

Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.

 

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