Italia da terzo mondo? Duello Terragni-Bonino

| 16 marzo 2011 | 0 Commenti

ITALIA DA TERZO MONDO? DUELLO TERRAGNI-BONINO

Da Il Corriere della Sera - 16 marzo 2011

di Maria Luisa Agnese

Emma Bonino, unica italiana inserita nella freschissima lista di Newsweek delle 150 donne che hanno scosso il pianeta, va a New York invitata al summit Women in the World 2011, e scuote le donne italiane. Perché ha l’ardire di dire in quell’internazionale consesso che dopo le grandi battaglie degli anni Settanta le donne italiane si sono sedute e come ripiegate, ricacciate nel privato: «Dopo quel periodo fantastico è cominciato un lungo sonno, e l’immagine della donna è stata rimodellata su valori tradizionali: da una parte madre e moglie perfetta che pulisce; bella fanciulla dall’altra» ha detto Bonino. Subito rimbrottata da Marina Terragni, giornalista e femminista, impegno a sinistra ma mente libera che ha scritto sabato sul Foglio: «Sono furibonda perché Bonino, celebrata da Newsweek nella categoria donne combattenti nel Terzo Mondo - tra cui l’Italia - ha onorato il riconoscimento concionando di oppressione femminile assieme a un’egiziana, un’iraniana e una saudita, tutte oppresse a pari merito». Oltremodo infastidita, Terragni, da quell’aria giudicante che spesso all’estero inalberano quando si tratta di noi, si dice tentata da una class action versus Bonino che avrebbe commesso una leggerezza accettando una diminutio così plateale e planetaria del nostro Paese. Insomma: non è esagerato metterci fra i Paesi del Terzo Mondo riconoscendo un’emergenza Italia pari a quella del Ruanda?

 

E difatti parlando con il Corriere Terragni aggiunge: «Bonino non è un’opinionista ma la vicepresidente del Senato: è giusto andare a rappresentare in questo modo il Paese che si governa? E poi è in politica da decenni, dovrebbe assumersi la sua parte di responsabilità». Sconcertata dall’attacco, Bonino dice di non capirne la sostanza: «Non è chiaro se Terragni vuol dire che è possibile criticare la situazione delle donne in Italia, ma non all’estero, o se invece addirittura ritiene perfetta la situazione delle donne in Italia». Cui contrappone la forza dei numeri che vogliono l’Italia in fondo alle classifiche mondiali, e ricorda che pure Hillary Clinton nel suo discorso ha detto che anche nei Paesi avanzati c’è ancora molto da fare, e dirlo non è affatto vergognoso.

Categorie: News Pari o dispare

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