Frecciarosa. A certe condizioni
Ragazze, voi che lavorate come matte o siete state licenziate, che non trovate l’asilo per i figli, che magari baruffate col marito o compagno, che vedete tutti i giorni programmi TV e pubblicità con immagini che vi toccano i nervi, ecc ecc, rilassatevi! Avete un luogo dove ci si occupa di voi! Si sono messi insieme parecchi Ministri e Ministeri e una grande azienda come Trenitalia, per offrirvi questa deliziosa possibilità. Stiamo parlando della promozione speciale Frecciarosa di Trenitalia. Approfittatene, scade tra poco.
Tanto per cominciare, come donne dai 12 anni agli… anta viaggerete gratis!…
A certe condizioni. Infatti, scopriamo, l’offerta “Promo Rosa” è “dedicata a gruppi da tre a cinque persone”: così le donne di età superiore ai 12 anni viaggiano gratis sui treni indicati, con sconti per i ragazzi dai 4 ai 12 anni e per gli altri componenti del gruppo.
Infatti, spiega la pubblicità, l’offerta Frecciarosa sostituisce l’usuale “Offerta Familia”: quindi viaggiate gratis solo se siete con altre due- quattro persone. Forse leggendo state avendo un attimo di sconcerto: ma via, non esagerate, non siamo in Arabia Saudita dove le donne esistono solo se accompagnate da familiari. Siamo nell’Italia delle promozioni e del neofamilismo…. Coi mariti che dicono: “Caspita, che bello, non mi costi niente e anzi mi porti un sacco di sconti!”…
Passaggio gratis anche con “Sabato rosa” a quelle che viaggiano con un’altra persona (siamo malfidate, ci viene il sospetto che sarebbe opportuno si trattasse di un uomo, meglio se marito o fidanzato in casa, tanto peggio per le sfigate che non ce l’hanno; ma pare non sia impossibile farlo con qualcun altro).
In effetti questa occasione, di splendido relax con “coccole” (come recita il messaggio promozionale), non è fruibile dalle molte e sciocchissime donne (degenere?) che oggi hanno il vizio di viaggiare sole.
Comunque ragazze, in fondo, anche se Frecciarosa sostituisce l’”Offerta famiglia”, sembra che nulla vieti di organizzare gruppi a modo proprio. (Consigliamo un’attenta lettura delle complesse istruzioni per l’uso, possono riservare forse qualche sorpresa: ma sappiamo che essendo in molte disoccupate e con diplomi e Master avete tempo e skills necessari a districarvi).
Avrete così occasione di provare le varie delizie che ci aspettano, dalla “personalizzazione degli ambienti” (ci incuriosisce molto), all’offerta di “coccole per le clienti”(ci incuriosisce moltissimo), agli “omaggi dolci” (abbiamo saputo che si tratta di cioccolatini a cuore con l’incarto rosa, sic!)
Quelle di voi che rispondono alle condizioni indicate, mentre aspettano il treno a Roma e a Milano avranno inoltre la possibilità di passare il tempo non sacramentando per qualche ritardo, ma in un “salottino”: qui potrete esprimervi sul viaggiare e sul viaggio dal punto di vista del “gentil sesso” (ci informa la promozione) con un questionario predisposto da una qualificata agenzia di ricerca. Potrete dire tutto quello che pensate su diversi punti. Godete! Astenetevi dal seccarvi quando vi accorgete che nel questionario mancano questioni peregrine che però magari vi interesserebbero. Per es. avete 70 anni e una gamba non vi funziona bene? vorreste che all’arrivo esistesse un carrello su cui caricare pacchi e valige? Ci spiace, ma questa coccola non è purtroppo prevista nel programma Frecciarosa né nel questionario. (Colpa vostra se insistete a considerarvi una donna anche al di là dell’età fertile). Consolatevi pensando che questa coccola non è prevista nemmeno se siete una donna incinta, o incinta con un altro bambino appresso (né se avete vent’anni e una gamba rotta). Su altre questioni il questionario non chiede la vostra opinione, ma è facile capire perché. Sarebbero imbarazzanti (e non facili da formulare, anche noi siamo in difficoltà) domande del tipo: “State viaggiando in treno con vostra figlia/o di tre anni che vuole fare pipì: Preferite: a- trovare il bagno pulito; b- trovare un bagno che fa schifo; c- trovare un bagno che fa schifo e provvedere personalmente alla pulizia; d- chiamare il capotreno per protestare ecc ecc.
Approfittate di altri aspetti che ci sono piaciuti: prendetevi lo shopper fatto dalle detenute di Rebibbia, e magari il materiale informativo sulla salute femminile (ma certi fondi non sarebbero spesi meglio per finanziare invece i consultori pubblici?). E godete di un treno in cui, per una volta, tutto il personale, dalla capotreno alla macchinista al personale di assistenza sono donne.
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